sabato 12 febbraio 2011

Il Quarto Stato ha una nuova casa


Nello scorso mese di dicembre è stato inaugurato a Milano, presso il Palazzo dell’Arengario, il Museo del Novecento. In quest’occasione il dipinto de “Il Quarto Stato” (1901) di Pellizza da Volpedo, è stato trasferito in questa nuova sede, dalla Galleria d’Arte Moderna di Villa Reale.
Viste le dimensioni notevoli del dipinto, il trasloco è stata impresa tutt’altro che semplice e ha coinvolto un certo numero di persone per una giornata intera di lavoro, se si escludono le fasi preliminari e organizzative della movimentazione.
Oltre ad ospitare il famoso quadro, sicuramente predestinato simbolo della casa del Novecento, il museo del capoluogo lombardo ospita tantissime altre opere d’arte di rilievo, dei più grandi artisti del Novecento, da Boccioni a Balla, da Fontana a De Chirico, attraverso Manzoni, Sironi, Carrà, Guttuso, fino ai più noti artisti stranieri, da Picasso a Klee, da Braque a Matisse, solo per citarne alcuni.
La visita al museo parte proprio da “Il Quarto Stato”, magistralmente collocato sulla rampa elicoidale realizzata al centro dell’Arengario e attraversa l’arte del XX secolo.
La storia del quadro di Pellizza da Volpedo è controversa, come quella di ogni grande opera che si rispetti. Lo sciopero dei contadini piemontesi: un soggetto moderno per gli anni in cui veniva dipinto, veniva presentato a Torino senza riscontrare successo ma, acquistato da una sottoscrizione pubblica da parte di Milano, è sempre di fatto stato esposto nella città lombarda.
L’Arengario, costruito negli anni ’50 del secolo scorso su progetto di Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini, è stato restaurato a partire dall’inizio del 2009, per ospitare il Museo del Novecento. Il progetto del nuovo museo porta la firma di Italo Rota e Fabio Fornasari.
Il rinnovamento dell’edificio ha rappresentato anche una vincente occasione di ricerca di dialogo tra l’edificio stesso e la città, che appare bellissima dalle ampie vetrate dell’Arengario, che danno sulla Piazza del Duomo e dalla quale è possibile ammirare la sempre bellissima Torre Velasca. Inoltre, il museo ha un collegamento diretto con la stazione della metropolitana, che lo colloca a maggior ragione nell’ambito di una scelta di promozione della città e dell’arte, e soprattutto di dialogo tra la città e l’arte.
Gli architetti che hanno progettato la trasformazione dell’edificio hanno dovuto coniugare il difficile compito di ottimizzare gli spazi per ospitare una così corposa collezione con quello di restituire all’edificio un’immagine forte, viva e seducente, che peraltro aveva già posseduto in passato.
Il Museo del Novecento sembra destinato a diventare uno dei luoghi privilegiati della cultura e dell’arte a Milano, finalmente in grado di competere con le recenti gallerie d’arte fiorite nelle principali città d’Italia, si pensi, ad esempio, al recentissimo Maxxi di Roma.
Il Museo del Novecento aspetta quindi solo di essere percorso e apprezzato, oltretutto gratis, fino al 28 Febbraio.

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