
La Villa Menotti è una delle ville storiche del Comune di Cadegliano Viconago. Si tratta di una serie di edifici costruiti a partire dal 1850, in un’epoca nella quale il tema della dimora signorile iniziava a perdere di vigore. Le ville di Cadegliano meritano un attento esame perché costituiscono un fenomeno esemplare del modo di organizzare il territorio nelle colline dell’alto varesotto.
Si tratta, infatti, di un intero paese caratterizzato dalla presenza di un numero considerevole di ville con parchi e giardini di una certa importanza, la cui genesi va ricercata in un substrato sociale e un aggancio alla tradizione di estremo interesse.
Dalla presenza di così numerosi parchi e giardini in un agglomerato residenziale di scarsa importanza, emerge l’alto interesse ambientale del complesso, ancor più accentuato dalla felice posizione naturale. Cadegliano infatti si colloca in una conca verdeggiante con esposizione Nord – Est che domina un ramo del Lago Ceresio (Lago di Lugano).
Nella prima metà del XIX secolo il paese ha vissuto un’infelice condizione economica che ha favorito l’emigrazione di molti abitanti nelle grandi città italiane, ma anche in Europa e in America. Al ritorno da questo periodo di emigrazione, forti della tradizione di maestri muratori, molti si dedicarono alla costruzione della casa.
In questo ambito si colloca la personalità più rappresentativa che fu quella di Giorgio Pellini, architetto della Villa Menotti.
Giorgio Pellini ( morto a Cadegliano nel 1874 ) lavorò a Milano a fianco dei maggiori architetti eclettici dell’epoca e tornato a Cadegliano, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, quando gli toccò personalmente il ruolo di progettista non si lasciò prendere la mano dall’imitazione dei troppo facili modi utilizzati dall’architettura ufficiale, ma si ricollegò alla tradizione locale della casa agricola a logge che, soprattutto nell’alto varesotto, si era definita secondo uno schema ben preciso. Il suo è un modo di procedere nel grande filone dello storicismo ottocentesco che evidentemente assume la tradizione in termini assolutamente vivi ed originali .
A Cadegliano è autore della Chiesa di Santa Maria, di Villa Pellini (1850), di Villa Pellini Pelegatta (1860) e di Villa Menotti (1870).
Anche nella Villa Menotti, il gusto eclettico compare accanto agli schemi derivati dalla tradizione locale. Pur mantenendo in parte sul prospetto principale lo schema tripartito di tipo tradizionale, Villa Menotti se ne discosta decisamente, poiché utilizza il porticato solo al piano terreno. Nei piani superiori è conservata la triplice partitura della zona centrale, ottenuta col sapiente uso di lesene e cornici, ma la loggia scompare, per fare posto alle tradizionali finestre, con poggiolo centrale.
Anche se planimetricamente la casa è limitata al tradizionale rettangolo, ha indubbiamente una complessità paesistica connessa con l’ampio parco che la circonda, suggerito dal dislivello naturale che lo caratterizza.
Rispetto alle altre ville del paese, contiene già alcune anticipazioni dei caratteri delle costruzioni liberty, e si articola su tre livelli fuori terra e un livello interrato.
La villa è stata commissionata a Giorgio Pellini dal facoltoso Alfonso Menotti, padre del compositore e librettista Gian Carlo Menotti (Cadegliano-Viconago, 7 luglio 1911 – Monte Carlo, 1º febbraio 2007), ultimo membro della famiglia a conservare l’intera proprietà della villa, fino agli anni ’50 del Novecento. Giancarlo si trasferì giovanissimo (nel 1921) negli Stati Uniti, e tornava a Cadegliano solo in vacanza, con il compositore americano Samuel Barber.
La posizione della villa è dominante rispetto allo scorcio di paese in cui sorge. Il parco della Villa Menotti è caratterizzato dalla presenza di numerosi alberi, sempreverdi e a foglia caduca, alcuni dei quali piantati in occasione della fondazione dell’edificio, quindi esemplari ormai ultracentenari. Durante gli anni, alcuni alberi sono poi stati sostituiti o aggiunti, soprattutto per quello che riguarda specie esotiche o comunque non autoctone.
All’interno del parco, che si estende attualmente in una superficie non superiore ai 3000 mq, mentre in origine era molto più vasto (l'estensione originaria del parco, quando la proprietà era indivisa, arrivava a circa 20.000 mq), si trova anche una sorgente.
Attualmente la villa è suddivisa in alcuni appartamenti ed ospita la sede della notissima compagnia teatrale Teatro Blu, diretta da Silvia Priori.
Quest’anno, dal 7 al 10 luglio, la villa sarà sede di un festival organizzato dalla compagnia per festeggiare l’occasione del 100° anniversario dalla nascita di Gian Carlo Menotti, per il quale la compagnia presenta anche una nuova produzione a lui dedicata. Sarà sicuramente un’ottima occasione per ammirare la villa e il parco, ancora meravigliosi, nonostante le insidie del tempo che imporrebbero un intervento conservativo immediato.
Bibliografia:
“Ville delle province di Como, Sondrio e Varese : Lombardia 2”, Santino Lange'. – Milano, SISAR, stampa 1968. - 411 p. : ill. ; 32 cm