martedì 7 maggio 2013

Il giro del mondo in 80 secondi

Sottotitolo del post sarebbe: "Chi si ferma è perduto!".

Vi presento il mio mappamondo in gesso: chi mi conosce sa quanto è stata lunga e faticosa la ricerca.

E' stato ritrovato in un appartamento milanese di recente svuotato da un antiquario, ed è stato per me amore a prima vista.

Si tratta di un mappamondo in gesso, degli anni '30 - '40 del '900, della Paravia, su piedistallo in bronzo, in buono stato di conservazione. La datazione è confermata dalla presenza delle colonie africane nella loro configurazione antecedente la Seconda Guerra Mondiale.

La Paravia, dopo l'Unità d'Italia, è stata tra le case editrici più grosse del mercato nazionale, nella vendita di materiale didattico: alfabetieri, pallottolieri, ma soprattutto carte geografiche, mappamondi, cartelloni di storia naturale e nomenclatura figurata.

Qui sotto altre immagini del mappamondo.







Infilo cose (e persone) nella testa



Qui sopra "Memoria", opera dell'artista milanese Gabriella Giandelli, omaggio (molto gradito) da parte di Lia e Nunzio per aver "testimoniato" alla loro unione.

Gabriella Giandelli nasce a Milano nel 1963 e lì vive e lavora tuttora. Nota soprattutto come fumettista e illustratrice, pubblica per diverse case editrici e riviste. Particolarmente gradevoli le sue illustrazioni di libri per bambini (è la creatrice del personaggio del coniglio Milo).

"Memoria" è un'opera che mi assomiglia, ed è con questa idea che l'ho selezionata tra tante, quasi tutte molto belle, di vari autori, che Lia mi ha proposto, dal sito della stamperia bolognese Squadro. Mi ci riconosco perché sono un'accanita "accumulatrice". Infilo cose (e persone) nella testa, proprio come la figura del quadro, la "scrivania" simbolica della mia vita è carica come quella rappresentata, sempre piena di cose differenti, che infilo nella mia testa sezionata, e che recupero all'occorrenza, o lascio lì in un angolo recondito che le nasconde, soprattutto a me, piuttosto che agli altri. E mi riconosco anche nel tratto dell'autrice, e nella scelta della semplicità cromatica (questa una delle 3 versioni dell'opera, le altre due con dettagli in rosso). 

Una fotografia, un quaderno, una strada, un palazzo, una teiera, una scarpa, una macchina, un fantasma, o tanti, a seconda dell'interpretazione... nel brodo magmatico e ribollente della mia testa aperta! Io l'ho letta così. Ma è solo una delle chiavi di lettura di questa immagine della brava Gabriella Giandelli.